PROLOGO: Le coste della Francia, nell’elusiva dimensione
del Darkmere
“Sono il Centurione Logos, Stranieri! Per ordine del Triumvirato, dovete morire.”
Logos era un umano, rivestito di una splendida corazza, in
groppa ad un drago. E non era solo: un intero stormo di dragonieri lo
accompagnava. Uno stormo che circondava gli ‘stranieri’ in questione, i membri
dei Supernaturals:
1. Hobgoblin, l’uomo-demone.
2. Carrion, il non-morto.
3. Lilith, la bella e letale figlia di Dracula.
4. Nightshade, la licantropa.
5. Moonhunter, il cacciatore notturno.
6. Dreadknight, il malvagio cavaliere latveriano.
7.
Hood,
involontaria acquisizione del gruppo e nativo del Darkmere.
“OK, è ufficiale: questa storia non promette niente di buono,” disse Moonhunter.
“Cavolo,” aggiunse Hood, osservando le forze schierate. “Dovete essere davvero tosti, per valere così tanti Grifoni.”
Lilith iniziò a concentrarsi: aveva a disposizione un colpo solo, prima che questi idioti scatenassero il loro attacco…
La sua idea era di scatenare prima qualche fulmine per disorientarli, quindi avrebbe ripetuto il numero della tempesta…
E, apparentemente, riuscì fin troppo bene! Fulmini di enorme potenza piovvero dall’alto, ed investirono in pieno le forze nemiche! I Grifoni non ebbero neppure il tempo di capire cosa fosse loro successo, poterono solo cadere al suolo, morti.
“Cavolo, baby,” disse Moonhunter. “Quando ti arrabbi non scherzi mica, vero?”
La vampira levò lo sguardo verso l’alto. E per la prima volta, loro la videro in preda alla paura. “Anche se mi piacerebbe dirlo, non sono stata io. È stato lui.”
Un uomo vestito di pelle nera, con due occhi accesi di energia ed il volto deformato dalla follia, un volto a stento umano, con denti troppo aguzzi in una bocca troppo grossa.
“Ambarabbà ciccì coccò. Quanti cattivi oggi papperò. Yum yum!”
MARVELIT presenta
Episodio 19: Caccia di
Mezzanotte, Atto Sesto - E ora…il Demogorge!
Il gruppo atterrò. Lilith disse, “Il corpo è quello di Blade, il Cacciatore di Vampiri. Ma la presenza nel corpo è quella di un nemico ben peggiore, il Demogorge.”
“Chi?” chiese Hood.
“Il Divoratore, un’entità oscura votata alla distruzione di tutto il male ed in particolar modo delle entità legate al Darkhold. Avverto in lui una forza quasi smisurata: vuol dire che ha ucciso molti nemici.”
“Ne assorbe il potere,” aggiunse Moonhunter, a beneficio di Hood. “Si parla di lui nelle storie più cupe della tribù in cui sono cresciuto.”
“Fatevi un favore,” disse
l’uomo-mostro, facendo saettare una lingua troppo lunga. “Lasciatevi uccidere
subito. Vi risparmierete molto dolore, e la vostra forza vivrà in me per la
maggior gloria del mio padrone!”
New York City, la Capitale del Mondo
Nella Grande Sala del Triumvirato, il trittico composto dai padroni del mondo era impegnato in una difficile riunione.
“I nostri sforzi sono giunti troppo tardi: il Demogorge è rimasto nel Darkmere, attratto dagli stranieri,” disse con voce maschile una delle figure vestite di sontuosi drappi bianchi.
“Allora non c’è nulla che possiamo fare,” disse una voce femminile. “Il cacciatore nero ha distrutto i nostri Grifoni senza alcuno sforzo, e ne ha già assorbito la forza. Il ribelle Lomax, e Noble Kale, non sono riusciti a fermarlo, e ne sono usciti vivi a stento[i] . Se il Demogorge assorbisse anche uno solo di questi stranieri…”
“Abbiamo ancora una
possibilità,” disse una seconda voce femminile, la più anziana da come suonava.
“Aspettiamo di vedere come la situazione si evolve. E saremo noi a deciderne l’esito.”
“Ti prego!” Hobgoblin rispose, contemporaneamente vomitando fuoco infernale dalla bocca.
Blade rise, diventando nebbia. Un attimo dopo, una nuova pioggia di fulmini investì gli angeli delle tenebre!
Lilith diventò nebbia a sua volta. Nightshade parò con il suo scudo mistico, così come fece Dreadknight. L’armatura d’argento di Hunter era misticamente isolata. Hobgoblin era del tutto immune agli attacchi di origine naturale.
Hood si rese intangibile, e accanto a lui Carrion scomparve
nell’effetto-teletrasporto. Cavolo,
amico, che puzza!
Nel momento in cui Blade tornò solido, una mano coperta da un guanto lacero si posò sulla sua spalla.
Blade urlò! La sua carne, dalla spalla e lungo tutto il braccio, andò in putrefazione, rivelando l’osso sottostante.
Il cacciatore estrasse una delle sue lame, si voltò e colpì con tutta la sua forza, mirando istintivamente al cuore di Carrion.
Il non-morto rimase semplicemente dov’era, con il pugnale conficcato in un cuore che aveva smesso di battere da tempo, completamente insensibile al dolore. E sorrise. “Sciocco.”
Blade vide l’altra mano avvicinarsi al suo volto, e divenne nebbia.
“Confermo la diagnosi,” disse Carrion, mettendo mano alla sua borsa, e lanciando da essa una manciata della sua polvere della morte rossa. Una polverina impalpabile, con una caratteristica sinistra: replicava gli effetti del tocco della morte, solo molto più doloroso e più efficacemente diffuso.
Appena la polvere entrò in contatto con la nebbia, quanto di organico contenuta in essa fu infettato! E la nebbia urlò. Istintivamente, Blade tornò allo stato solido, una massa di carne sfrigolante e chiazzata dalle macchie della morte rossa.
<Hobgoblin,> disse Carrion mentalmente, un attimo prima
di teleportarsi. <È tutto tuo.>
“Non chiedevo di meglio!” il mostruoso ibrido tese le mani e vomitò fuoco infernale.
Il fuoco investì Blade. Non infierì sulle carni martoriate, bensì sulla sua anima corrotta, e con effetti devastanti! Lui spalancò la bocca in un grido muto, per poi cadere definitivamente a terra.
“Facile…” mormorò Lilith, osservando il corpo inerte e sfigurato. “Troppo facile…”
Infatti, in quel momento, il corpo scomparve.
“Sorpresa, deficienti!” ringhiò Blade apparendo di colpo dietro Hobgoblin, e piantandogli un pugno nel torace! “Fregati da una semplice illusione! E ora, il tuo potere è mio!”
La figura di Hobgoblin sussultò, ma nulla successe.
“Come è possibile?” Blade cercò di estrarre il braccio dal ‘cadavere’, ma senza riuscirci. E solo allora si accorse che la carne era ricresciuta intorno alla ferita! E al posto della ferita c’era una bocca che stava cercando di masticarlo! “Ma che..?”
Poi, con una serie di crocchi bagnati tremendi, la testa di Hobgoblin iniziò a ruotare, a ruotare fino a essere completamente voltata verso Blade. “Bù.”
Fuoco infernale avvolse il braccio di Blade, e questa volta la sua sofferenza non fu un’illusione. Il suo corpo si irrigidì, mentre la sua anima corrotta veniva bruciata fin nei suoi più profondi recessi.
Blade divenne nebbia…ma la sua fuga durò poco: ancora una volta, Hobgoblin investì la forma immateriale con le sue fiamme. E la nebbia urlò di nuovo.
A ribaltare la situazione fu una tremenda scossa sismica. Sotto i piedi dei Supernaturals, la terra si spaccò e vomitò fiamme.
“Nessuno mi aveva procurato tanto dolore!” la voce di Blade echeggiò nell’aria. “Con voi non risparmierò le forze!”
Un trucco impressionante a vedersi, ma apparentemente
inefficace: Dreadknight volò via sul suo destriero alato, e così fecero
Moonhunter e Nightshade a bordo dello skycycle. Lilith divenne pipistrello,
Hobgoblin dovette solo creare un aliante diabolico, e Carrion involarsi.
A distanza di sicurezza, Hood stava quasi facendosela sotto. Cristo, questi giocano davvero pesante! E il
peggio è che se quei mostri perdono, io sarò il prossimo, me lo sento!
Appena i tenebrosi combattenti si furono involati, tuttavia, un vento tremendo scosse il cielo!
Hellhorse tentò di mantenere l’assetto, ma non servì a nulla, e dopo degli inutili sforzi, cadde verso il mare. Lo skycycle non subì sorte migliore, e anche Lilith fu sballottata come una marionetta.
Rimanevano Hobgoblin e Carrion.
Blade si materializzò davanti a loro. “Con questo vento, zombie, la tua polvere non mi raggiungerà! Ma tu, demone…tu mi darai il tuo potere, ed allora sarò veramente invincibile!”
“Da ridere, vero, idiota?” La mano di Hobgoblin saettò, e nel suo arco si materializzarono stormi di pipistrelli fiammeggianti.
Blade li intercettò con colpi di pura energia mistica. Le creature esplosero in una unica palla di fuoco fiammeggiante.
Da quel fenomeno, emerse, ridendo follemente, Hobgoblin, lanciato a tutta velocità.
“Facciamo una cosa più divertente, Demofesso! Io mi prenderò la tua vita ed il tuo potere! Saprò sicuramente usarlo meglio di te, non credi…uh?”
Blade era diventato nebbia nel momento in cui l’aliante gli passava addosso.
Si rimaterializzò avvinghiato al semidemone. “Forse non posso ucciderti, demone, ma ho imparato due o tre trucchetti dai vampiri che ho ucciso!” E affondò le sue lunghe zanne nella gola di Hobgoblin!
Hobgoblin emise un verso di dolore spaventoso, mentre il suo sangue diabolico veniva divorato dal Demogorge. Colpì il nemico con il suo fuoco, ma fu inutile. Per quanto doloroso fosse per il mostro, la ferrea volontà di Blade gli dava la forza di sopportare, mentre sentiva il nuovo potere scorrere dentro di lui con ogni goccia di sangue bevuta…*Orgll!*
Fu sbalzato via dalla sua preda…da una lancia infilata dritta nel suo sterno.
“Non posso dire che questa cosa mi sia simpatica,” disse Hood, reggendo la lancia di Dreadknight, “ma neanche tu lo sei, sai?”
Blade guardò con curiosità il responsabile di quello sviluppo imprevisto…poi sorrise. “Giovane coraggioso. Se potessi versare il tuo sangue, quanto coraggio ne trarrei…” poi il suo sorriso lasciò di nuovo il posto ad un’espressione ringhiante. “Ma per ora sei solo un’inutile seccatura!” afferrò la lancia, e vi trasmise il fuoco infernale!
Trevor fu colpito in pieno. “YOWCH!” Lasciò andare la lancia, e, tramortito, cadde verso il suolo.
Blade si passò le mani sulla ferita, e questa si rimargino istantaneamente, un ‘miracolo’ concesso dall’acquisito fattore di guarigione mistico dei licantropi e quello di Hobgoblin. “E non devo più nemmeno diventare nebbia.”
Poi, sulla sua schiena si spalancarono enormi ali, ma fatte
di fuoco. Demogorge rise il suo trionfo.
Un attimo prima dell’impatto con l’acqua, Lilith afferrò il ragazzo e la lancia. Lo avrebbe volentieri lasciato al suo destino, ma ora serviva davvero tutto l’aiuto possibile! “Non ci siamo, non ci siamo affatto. Qualunque cosa facciamo è in grado di contrastarla…”
In quel momento, Demogorge guardò verso di lei. “Figlia di Dracula! Tu sarai la prossima! Con tuo padre morto, e senza di te, i vampiri saranno una facile preda!”
Il vento non accennava a diminuire. Lilith, ancora in forma di pipistrello, aveva già faticato a mantenersi in volo per salvare quel moccioso. Non sarebbe riuscita a decollare e mantenersi in assetto contro un Demogorge ora armato dei poteri di Hobgoblin…
Raffiche di fuoco infernale piovvero dal cielo! Lilith
divenne lupa, e usò la sua agilità per evitare quei colpi.
Dreadknight osservò quella scena attraverso gli scansori nelle orbite dell’elmo a teschio. Hellhorse era stato magistrale nell’atterrare senza rompersi le zampe, ma non poteva rischiare di farlo volare di nuovo.
Il Latveriano estrasse la pistola a raggi dalla fondina. Non credo che avrò un’altra possibilità… “Moonhunter, sei pronto?”
“Dimmi solo quando, faccia da morto,” giunse nitidamente la risposta nel comunicatore dell’elmo.
Speriamo che funzioni… “Ora.”
E così dicendo, premette il grilletto.
Blade scorse il bagliore…nello stesso momento in cui il colpo gli trapassò il cranio!
I Supernaturals non lo sapevano, ma il cervello era il solo punto debole del corpo di Demogorge: magicamente potenziato o no, era da quell’organo che passavano gli ordini. Era sufficiente colpirlo, danneggiarlo anche solo per poco, per guadagnare un momento prezioso.
Moonhunter diede il suo contributo: il suo veicolo apparve dal nulla, dopo avere cessato lo stealth-mode, e il cacciatore di licantropi sparò una raffica di pallettoni di argento santificato da rune incise su ogni proiettile.
E qui fu commesso l’errore: istintivamente, Moonhunter, forse per deformazione professionale, forse per essere sicuro di non sprecare alcun colpo, aveva mirato al cuore della creatura.
E se anche il petto di Demogorge fu trapassato, non così lo fu la sua volontà. Il corpo cadde a terra, ed esplose in una fiammata.
Lo skycycle atterrò vicino a Hellhorse. “Diavolo, ce n’è voluto per metterlo giù.”
Lilith, restando licantropa, scosse la testa. “Non è finita.”
Sotto la maschera, Moonhunter fece tanto d’occhi. “Stai scherzando, dimmi che stai scherzando!”
Purtroppo, non stava scherzando.
La sfera di fuoco rimpicciolì, assunse una nuova forma, sempre più umana…
E finalmente prese quella di Demogorge. “Cavolooo… Non mi divertivo così da un bel pezzo! Credevo che quei mannari a NY mi avessero dato filo da torcere[ii] , ma una sudata così me la ero fatta solo con i Figli della Mezzanotte al gran completo. Allora,” si mise le mani sui fianchi. “Vi viene in mente qualcos’altro? Sennò diventa troppo facile.”
Fu Nightshade a farsi avanti.
Blade si corrucciò.
I copripolsi dell’armatura della nera licantropa diventarono la spada e lo scudo. “Credo che tocchi a me, adesso.”
Blade estrasse le sue lame. “Vediamo cosa sai fare.”
Fu lei a scattare per prima. Blade accese le sue armi col fuoco infernale, e si preparò a parare l’attacco.
Nightshade non aveva la minima esperienza di combattimento con quelle armi. Confidava sulla guida dello spirito di Pintea, il mannaro che generazioni prima di lei aveva posseduto quella sacra armatura. La licantropa saltò.
Blade incrociò le lame sulla sua testa.
Nightshade affondò. Le lame cozzarono, sollevando getti di scintille. Blade fece volare una delle spade, ma lo scudo magico la parò facilmente.
Nightshade atterrò agilmente dietro il suo avversario, e concluse la manovra con un calcio volante alla nuca del nemico!
Blade rotolò in avanti, ma si riprese subito. “In gamba, pupa, davvero…Cosa?!” si trovò avvolto dalle braccia di Carrion! Il suo corpo iniziò ad andare immediatamente in decomposizione. “Chi ti ha detto che noi dobbiamo giocare secondo le regole?” chiese il nonmorto.
Blade divenne nebbia.
Carrion si teletrasportò in mezzo alla nebbia. E la nebbia non poté ricomporsi, dispersa dalla presenza repellente di Carrion.
Blade tentò di nuovo di ricomporsi, ma ancora una volta fu
prevenuto da Carrion nello stesso modo.
“Non credo che potremo andare avanti così per molto,” disse Hunter. “Hobbie, puoi riprenderti i poteri…Hobbie?”
Hobgoblin era in ginocchio, intento a reggersi il collo nel
punto in cui era stato morso. “Lo sento…sta cercando di controllarmi…” Sibilò
in frustrazione.
Al nuovo tentativo di ricomporsi, di nuovo Carrion si materializzò per impedirglielo…ma questa volta, il tentativo fu salutato con una salva di fuoco infernale in cui la nebbia si era trasformata!
I Supernaturals a terra guardarono il corpo di Carrion cadere al suolo urlando. Era la prima volta che lo sentivano esprimere dolore, e se non era un cattivo presagio questo…
“Vedo che un’anima da consumare ce l’hai, abominio!” Blade raccolse le mani a coppa e lanciò una sfera di fuoco. “Vediamo quanto ne rimarrà dopo questo!”
Carrion vide il corpo fiammeggiante giungergli addosso, e il suo volto espresse paura…
“No!” più velocemente di quanto lei stessa si sarebbe aspettata, Nightshade si parò contro il fuoco infernale, parandolo con lo scudo.
“Stupida cagna, io…ark!” Questa volta, a distrarre il Demogorge fu…un mantello! Una striscia di tessuto scarlatto, che gli si avvolse intorno in una morsa d’acciaio.
“Parlare così a una signora! Si vede che sei dei cattivi, vero?”
Blade divenne nebbia. “Pazzo! Credevi che bastasse così poco?”
“Demogorge non può uccidere un mortale, Nightshade,” disse Lilith. “Sei la sola che possa tenerlo impegnato. Abbiamo bisogno di tempo.”
“E pensate che ve ne voglia dare?” Blade tornò allo stato solido. Fece un gesto, e raffiche di fuoco infernale investirono i Supernaturals.
L’essere atterrò fra i suoi nemici caduti. “Avete avuto la vostra possibilità, ma ora basta. Ho una missione da compiere.” Si avvicinò a Lilith e le sollevò la testa tirandola per i capelli. “Tu per prima. Un arcivampiro come te mi darà l’invincibilità.”
Blade estrasse una delle sue lame.
E la calò.
La lama si fermò ad un passo dal collo della vampira…ma non per volontà di Blade.
Fu a causa della mano infuocata che si era serrata intorno al polso del Demogorge. Non fuoco infernale, bensì il calor bianco del metallo fuso.
La carne di Blade sfrigolò orribilmente. Il cacciatore oscuro si trovò a fronteggiare un avversario nuovo: un colosso umano fatto di metallo incandescente.
Con un pugno, la creatura scaraventò Blade a diversi metri di distanza.
“Un altro? Ma c’è fine al vostro numero, perdenti?” Così dicendo, lanciò una scarica di fulmini all’indirizzo del nuovo venuto.
Questi stese il palmo a parare il colpo…cioè, ad assorbirlo come una spugna si beve l’acqua.
“Cosa..?”
Subito dopo, gli occhi della creatura si accesero, e i fulmini assorbiti furono rilanciati al mittente, con potenza amplificata.
“Arrgh!” Blade fu scaraventato contro la roccia. “Dannazione…” Si alzò in piedi. Il contrattacco della creatura era stato magico e lo aveva indebolito più di quanto si fosse aspettato. “Non finirà qui.” Anche se aveva perso questa battaglia, aveva assorbito altro potere. Il suo obiettivo era comunque più vicino che mai.
Blade tessé un incantesimo di
teletrasporto, e scomparve
“Ohh, la mia povera testa…” Nightshade fu la prima a riprendersi. “Cosa mi ha colpito? Sento un freddo…”
Il suo sguardo si mise a fuoco, e la prima cosa che vide fu…una testa di sciacallo, dalla pelliccia nera!
La licantropa sbatté gli occhi, e vide che la testa animale era in realtà una maschera perfetta, e d’oro. Ci mancavano le allucinazioni…
Intorno a lei, anche gli altri si stavano riprendendo. E tutti, uno ad uno, osservarono incuriositi i nuovi arrivati.
“Perdonateci il ritardo,” disse l’uomo dalla maschera d’oro. “Io sono Anubi, Sacerdote dell’omonimo dio. Il nostro associato,” indicò la colossale figura fiammeggiante, “è Inferno. Siamo qui per intercessione del Conte di Salisgrave.”
“Ma non mi dire…” disse Lilith.
“Nonostante l’aiuto del Conte, trovare l’accesso a questa dimensione è stato estremamente complicato.”
“Cosa ne è stato di Demogorge?” chiese Hobgoblin, guardandosi intorno.
“Fuggito.”
“Ecco una parola che adoro sentire, parlando di nemici, dopo ‘morto’, s’intende,” disse Dreadknight. “Dunque, la nostra missione in questo posto è terminata, si direbbe.”
Anubi annuì. “Sono qui per ricondurvi al nostro piano dimensionale.”
“Un momento,” intervenne Trevor. “E io? Insomma, non potete lasciarmi qui…vero?”
“Se vuoi venire, questa è la tua occasione,” disse il Latveriano. “Hai fatto la tua parte, meriti almeno questa ricompensa. Ma dopo, sono affari tuoi, chiaro?”
“Che più non si può, amico. Con voi, credo che invecchierei prematuramente.”
“Lasciami indovinare,” disse Lilith, rivolta ad Anubi. “Tu ed il tuo silenzioso amico non siete arrivati fin qui solo per farci da guide, vero?”
“Esatto,” disse il sacerdote. “Con i vostri due caduti, la loro porzione del Caduceo degli Sterling è andato a noi.”
“Una questione di equilibrio, quindi…” la vampira ci pensò su. “Devo fare due chiacchiere con quel dannato Conte, allora.
“Le parole del Demogorge mi hanno fatto riflettere: ormai è chiaro che non posso rischiare la mia vita in questa storia del Caduceo, non quando altri e più importanti affari mi attendono. Come unica erede di mio padre, ho delle responsabilità dalle quali non posso allontanarmi.
“Pertanto, provvederò
personalmente a trovare un valido sostituto per me. E da quel momento, sarò
libera di lasciare i Supernaturals.”
New York, la Capitale del Mondo
“E da quel momento, sarò libera di lasciare i Supernaturals.” Su quella frase, la mano maschile passò sulla sfera cristallina, cancellando l’immagine.
“Abbiamo fatto bene,” disse la voce femminile giovane. “Lasciando intervenire i due stranieri, siamo riusciti a ribaltare l’equilibrio del conflitto nel momento desiderato, cioè quando Demogorge era debole. Lui ha lasciato il Darkmere, e fra poco anche gli altri stranieri lo seguiranno.”
La voce femminile anziana era venata di dubbio. “Non apprezzo l’avere permesso anche la fuga di Trevor Corson. Egli si porta dietro anche della preziosa attrezzatura.”
“Un piccolo prezzo da pagare,” disse la voce maschile. “Mostreremo ai ribelli che vorrebbero seguirlo un cadavere che gli assomigli abbastanza, e per un po’ sarà sufficiente a tenere buone le loro velleità. In fondo, fuori dal Darkmere, cosa potrebbero cercare di meglio?”